Calciopoli. Frodi sportive/Capo M – Juventus-Milan 0-0 (arbitro Bertini)4 minuti di lettura

La partita di cui si ipotizza la turbativa è Juventus-Milan 0-0 del 18.12.2004, autori Luciano Moggi (condannato), Mariano Fabiani (assolto) e l’arbitro Paolo Bertini (condannato). L’accusa non specifica nè i termini dell’istigazione di Moggi e Fabiani, nè in cosa concretamente sarebbe consistito il comportamento dell’arbitro volto a favorire la Juventus: è sufficiente che vi sia un “tentativo” per configurare l’imputazione.

Decisive, ancora una volta, le conversazioni su sim svizzera. Non quelle tra Fabiani e Bertini, che la Corte è convinta essere intercorse fra i due: non essendo noto il contenuto delle stesse, nè essendo in qualche modo desumibile da altre conversazioni “italiane”, l’ex dirigente del Messina è da ritenersi non colpevole. Anche le conversazioni “svizzere” tra Moggi e Bertini non sono ovviamente intercettate, e se ne ignora il contenuto. Per arrivare alla condanna ci si serve perciò di altri dialoghi avvenuti su sim intercettabili. Nel primo, la segretaria di Biscardi avvisa Moggi durante la trasmissione di (far) mandare delle email al processo perchè Bertini fino a quel momento stava andando male nei sondaggi del pubblico. Moggi: “Mah? Fate un poi voi, aoh!” (nella telefonata successiva, riportata tra l’altro in sentenza, la segretaria riferirà a Biscardi che Moggi era “contento così”, cioè nonostante Bertini stesse per essere giudicato male). Nel secondo, il mattino dopo, a giochi già fatti, Biscardi e Moggi discutono della trasmissione. Moggi è arrabbiato: “Sono già due settimane che fai due ore sulla Juventus e sugli errori arbitrali”, “Ieri hai messo Melli contro tutti”, “Ma chiamane.. chiamane qualcuno di diverso, porco cane”. “Ieri hai fatto una cosa che non è piaciuta a nessuno”, “hai fatto, in pratica, tutto quello che si può fare per dare in culo alla Juventus”. “Hai dato all’arbitro 5 punti (di penalizzazione nella “patente a punti”, ndr), poi mi hai telefonato per dirmi di mandare le email alle undici”.. I due discutono con Moggi contrariato e Biscardi che ribatte dicendo che avrebbe dovuto togliere 9 punti, ma si è limitato a 5 perchè c’era il televoto e “se fa un’indagine la Telecom..”. Moggi continua a lamentarsi perché Biscardi dice che non sapeva che fare e per riparare aveva fatto parlare Zeffirelli (e già qui…). Moggi si arrabbia ancora di più. Insomma, questo è il dialogo: Moggi si lamenta, Biscardi si difende. Fino al paradosso che Biscardi dice che Klaus David controlla le email (e non si può barare), e che “è amico di Lapo Elkan”. “Poi c’è quel cretino con gli occhiali che dice delle cose dall’estero.. ce ne fosse una volta buona con la Juventus!”, si lamenta Moggi. Ma anche lui “è amico di Lapo Elkan, che cazzo! E’ un altro juventino di ferro, che cazzo ne sai?”, risponde Biscardi, spingendo Moggi ad affermare “Ma quegli amici lì è meglio non tenerli, no?”. Moggi, in definitiva e senza farla lunga, altro non fa che cercare di proteggere la Juventus da un linciaggio mediatico che, i due convengono, nelle altre trasmissioni è sistematico e spietato.

Queste due telefonate, credeteci, sono sufficienti per condannare Moggi. e anche Bertini. Vi quoto direttamente la sentenza, perché toglie il fiato: “Ad avviso del tribunale, sono utili per condannare Bertini le conversazioni tra Moggi e lo staff del processo del lunedì dirette a ottenere una rappresentazione edulcorata di quanto avvenuto sul campo, fino all’estremo della modifica del televoto. I sopra menzionati progressivi 8782 e 8846 mostrano il chiaro affanno per far risalire la quotazione dell’arbitro (Moggi era contento, ricordo, ndr) e questo è tale da soddisfare per intero l’indagine diretta alla decifrazione del reato di tentativo, ove l’affanno venga valutato cumulativamente al contatto diretto attraverso sim svizzera”.

Non credo serva neanche riportare tutte le telefonate fatte emergere dalla difesa che dimostrano la buona fede nell’arbitraggio di Bertini (tanto, come detto, alla corte bastava il tentativo). Alla luce di quanto detto finora, però, vi invito ad ascoltare (audio) e a leggere la conversazione fra l’addetto agli arbitri del Milan Leonardo Meani e il designatore Paolo Bergamo (entrambi non indagati per questa partita) pubblicata il 28 febbraio 2012 su Tuttosport. Se come già detto a proposito del capo d’imputazione F basta una “grigliata” per configurare una frode, questa telefonata che si riferisce proprio alla partita in oggetto tra gli avversari di Moggi e il capo degli arbitri cos’è? E perché è stata giudicata “irrilevante” dagli inquirenti?

Nota a margine: la morale, dai milanisti, anche no.

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