Report: la puntata mai trasmessa su Ferruccio Mazzola11 minuti di lettura

Stanotte ho sognato. Che cosa? Una puntata di Report sul doping e su un personaggio che è stato fatto fuori dal “Sistema” e che ha pagato per tutti. No, non Zdenek Zeman. Quella l’hanno già fatta. Mi riferisco a Ferruccio Mazzola. Purtroppo era un sogno. Eppure.. per realizzare un servizio non servirebbe poi tanto, eh? Mi sono permesso, riportando il pdf della trasmissione su Zeman, di apportare alcune piccole modifiche in rosso e qualche sbarratura. Secondo me con 4 soldi si manda una telecamera a Roma e la si organizza. Che dite, la proproniamo alla Gabanelli?

ZDENEK ZEMAN FERRUCCIO MAZZOLA
Di Giuliano Marrucci Antonio Corsa

MILENA GABANELLI IN STUDIO
“La grande popolarità del calcio sta nel fatto che in ogni angolo del mondo c’è un bambino che si diverte con un pallone fra i piedi, ma oggi è sempre più un industria e sempre meno un gioco”. Lo dice l’allenatore Zeman Ferruccio Mazzola, uno che col suo gioco destro ha stregato mezza Italia Roma; giocatori come Beppe Signori o Francesco Totti sono diventati dei campioni anche grazie alla sua mano vincendo uno storico scudetto con la Lazio, ma con un’industria da 5 miliardi di euro lui non ha mai voluto scendere a compromessi, ne ha pagato il prezzo, e non ha nessun rimpianto.

GIULIANO MARRUCCI
Foggia Roma, una domenica come tante.

TELECRONACA FOGGIA ANDRIA del 17 ottobre 2010
Foggia 0 Andria 1 al termine del primo tempo, gol di Ceppitelli.

GIULIANO MARRUCCI
Nonostante la buona prestazione il Foggia è sotto di una rete, ma proprio quando ormai tutto sembra perduto…

TELECRONACA FOGGIA ANDRIA del 17 ottobre 2010
Agodirin, Agodirin, vuole entrare in area di rigore, Agodirin, non conclude… Goal, il pareggio da parte di Sau. Traversone, colpo di testa, Goal e il Foggia va in vantaggio.

(sostituire con un servizio sui ragazzi della Borghesiana, quartiere dove vive Ferruccio che, a tempo perso, si diletta ad allenare)

GIULIANO MARRUCCI
D’altronde le emozioni urla non sono mai mancate quando in panchina c’è lui, il maestro, Zdenek Zeman. Ferruccio Mazzola.

TIFOSO
Il gioco di Zeman Mazzola è così, esci dallo stadio, magari non hai centrato l’obiettivo della vittoria, però ti sei divertito, hai visto il calcio vero, senza medicine.

GIULIANO MARRUCCI
Emarginato dal calcio che conta, Zeman Mazzola ha deciso nel 2005 di ripartire da qui, dai campi sconnessi della terza categoria del suo quartiere, da dove tutto era cominciato. Era il 1992 e con 4 giornate di anticipo conquistava la A quello che passerà alla storia come il Foggia dei Miracoli. 1963, ed iniziò la sua carriera da professionista nell’Inter.

MATTEO PATRONO – giornalista de “Il Manifesto”
Questa squadra semisconosciuta Questo ragazzo figlio di Valentino e fratello di Sandro si presentò in serie A e tutti pensavano che sarebbe tornata immediatamente in serie B che fosse un raccomandato e invece cominciò a giocare un calcio bellissimo, spettacolare, segnare e prendere valanghe di gol (vabbè, non esageriamo, ma insomma.. ndr).

da “ La Domenica Sportiva” del 23 gennaio 1994; Foggia Lecce 5-0
Mancano 5 titolari, ma il Foggia alla fine segna 5 goal.

da “ La Domenica Sportiva” del 24 aprile 1994; Torino Foggia 1-4
Il Torino si deconcentra e un Foggia insaziabile nel divorare spazi in profondità, ne approfitta subito.

(sostituire con spezzoni di Mazzola allenatore)

ZDENEK ZEMAN FERRUCCIO MAZZOLA – allenatore
Quella squadra, l’Inter, viveva insieme, si aiutava insieme, dentro e fuori dal campo, e quella secondo me è la cosa più importante.

MATTEO PATRONO – giornalista de “Il Manifesto”
Sulla base dei risultati ottenuti col Foggia, Zeman venne a Roma ad allenare la Lazio e portò ad un livello ancora più alto quel tipo di gioco.

MALCOM PAGANI – giornalista de “Il Fatto Quotidiano”
Un giorno entro nella curva dello stadio Olimpico e assisto ad una stranissima partita: Lazio-Fiorentina, 8 a 2 finì, ma avrebbe potuto vincere 14 a 5, 16 a 8, con Zeman eri certo di questo, del divertimento fine a se stesso.

MATTEO PATRONO – giornalista de “Il Manifesto”
Diceva: il risultato è casuale, la prestazione no.

GIULIANO MARRUCCI
Dopo la Lazio, arriva la Roma.

MATTEO PATRONO – giornalista de “ Il Manifesto”
E questa cosa fu accettata sia dai tifosi della Lazio, sia dai tifosi della Roma senza alcun problema proprio perché Zeman era comunque il simbolo di un altro Calcio.

CARLO VERDONE da “ La Domenica Sportiva” del 5 ottobre 1997; Roma Napoli 6-2
Basta con questi catenacci che ci hanno rotto le scatole, questo gioco all’italiana, tattiche, zone…ma basta, andiamoci a divertire.

GIULIANO MARRUCCI
Nessuno immaginava che quella bella avventura stava volgendo al termine.

(sostituire con ex compagni di squadra che ne esaltano le qualità da giocatore e da uomo)

ZDENEK ZEMAN FERRUCCIO MAZZOLA
Eravamo in ritiro con la Roma l’Inter e mi si è chiesto cosa non mi piace del calcio al momento, io ho detto che i giocatori erano costretti ad abusare dei farmaci anche se erano sani. a prendere strane pillole blu.

CORRADO ZUNINO – giornalista de “ La Repubblica”
E’ una denuncia devastante per il calcio italiano, nessuno l’aveva mai detto dall’interno. Non glien’è fregato un cazzo a nessuno.

ZDENEK ZEMAN FERRUCCIO MAZZOLA
Quando ero alla Lazio all’Inter, pesavo mica pesavano i giocatori ogni mattina all’allenamento e se aumentava dicevo dicevano che hai mangiato? Non ho mangiato niente. Come mai sei aumentato? Sarà quel prodotto.

GIULIANO MARRUCCI
Quel prodotto era la creatina. una pillola blu.

ZDENEK ZEMAN FERRUCCIO MAZZOLA
Se uno è sano non ha bisogno di prendere niente, quindi mi sono informato dal medico, mi ha detto la danno in nazionale prima delle partite, quindi se può servire in nazionale per vincere può servire anche a noi poi i miei giocatori l’hanno rifiutata dopo un po’ perché non si sentivano bene. Ma allora Helenio Herrera ha inserito l’anfetamina nel caffè. Così si era costretti ad assumerla.

GIULIANO MARRUCCI
È solo il primo campanello di allarme.

ZDENEK ZEMAN FERRUCCIO MAZZOLA
Se un portiere a 28 anni doveva cambiare il numero dei guanti perché ci son cresciute le mani, giocatore sano e robusto viene costretto a prendere pillole blu non è normale. Poi uno legge che i giocatori della nazionale da taglia 46 diventa 52 non è normale li vede vincere tutto, ci sarà qualcosa che l’ha fatto gonfiare vincere, non sono i bilancieri semplici allenamenti che possono fare questo lavoro nel giro di 2 mesi. Se uno usa farmaco per migliorare la prestazione per me è doping.

RAFFAELE GUARINIELLO MAGISTRATO
Quelle dichiarazioni in effetti furono il primo momento nel quale prendemmo consapevolezza di un possibile problema e trovarono una conferma nei primi accertamenti che hanno messo in luce l’uso di farmaci che non sono considerati di per se dopanti, però che usati su calciatori sani producono l’effetto di aumentarne la prestazione.

(non se l’è filato nessuno, come detto)

ZDENEK ZEMAN FERRUCCIO MAZZOLA
Sport è meritocrazia, chi è più bravo deve andare avanti, non chi prende 20 pillole blu in più, quello non è sport.

GIULIANO MARRUCCI
A prendere 20 pillole blu in più secondo Zeman Mazzola e secondo la sentenza definitiva del più importante processo per doping del nostro paese è la Juventus di Moggi e Giraudo, che gli dichiara guerra. del tribunale di Milano chiamato a giudicare una querela presentata da Giacinto Facchetti e Massimo Moratti nei suoi confronti per un libro-accusa scritto nel 2004 è stata proprio quell’Inter. Il tribunale ha infatti respinto la querela, e l’Inter non ha proposto appello.

da “ La Domenica Sportiva” del 21 marzo 1999
AUTORE
Tranquillo il viaggio con la scorta della Polizia, un po’ meno tranquillo l’arrivo allo stadio. L’altra volta non avete salutato Zeman, Sandro Mazzola non ha più salutato il fratello, secondo te questa volta i ragazzi lo salutano?

ZINEDINE ZIDANE
Non penso. Io ho di recente salutato Materazzi….

GIOVANNI AGNELLI
Per me Zeman Ferruccio veramente è nipote di Vicpalek, fratello di Sandro Vicpalek noi l’abbiamo salvato dalla Cecoslovacchia comunista e l’abbiamo portato in Italia, quindi anche il nipote ci deve della gratitudine.

GIULIANO MARRUCCI
Nell’Italia di Calciopoli, Zeman Ferruccio s’è scelto il nemico sbagliato.

MALCOM PAGANI – giornalista de “Il Fatto Quotidiano”
Hanno cominciato a trattarlo come si trattano i pazzi, gli eretici.

MATTEO PATRONO – giornalista de “Il Manifesto”
Era considerato non solo in Italia, ma anche all’estero, uno dei tecnici giocatori più innovativi, più rivoluzionari, più interessanti nel panorama calcistico, e nel giro di un paio di stagioni invece fu dimenticato da tutti (forzato, ok, ma pure su Zeman… ndr).

GIULIANO MARRUCCI
Gazzoni Frascara ad esempio pensò a lui per il Bologna, ma stando alle sue dichiarazioni, fu dissuaso da una telefonata di Lapo Elkann e di un altro dirigente della Juve che lo invitarono a desistere. Anche Rossella Sensi c’aveva fatto un pensierino, ma in alcune intercettazioni Moggi si vanta con Fabio Capello di essere riuscito a convincerla che proprio non era il caso. E quando Casillo se lo prese ad Avellino, mentre la retrocessione era ad un passo, secondo le dichiarazioni del presidente qualcuno lo chiamò e gli garantì che se avesse fatto fuori Zeman si sarebbe salvato. Casillo rifiutò e l’Avellino andò in serie C.

(a Ferruccio hanno continuato a non filarselo..)

LUCIANO MOGGI – da “ Su e Giù” del 23/04/2000 MASSIMO MORATTI
Siamo andati contro Zeman Ferruccio Mazzola e andremo contro Zeman Ferruccio Mazzola il quale, comunque abbia pensato e detto, ha fatto certamente delle cose con tale leggerezza da non capire che poteva travolgere e può travolgere un sistema.

ZDENEK ZEMAN FERRUCCIO MAZZOLA
Per me la prima preoccupazione era la salute dei giocatori.

RAFFAELE GUARINIELLO MAGISTRATO
Purtroppo qua è un dato che dico con un certo sconforto, perché tutti questi accertamenti, queste indagini, si sono fatte per tutelare la salute dei calciatori e quindi speravamo di avere anche una collaborazione da parte dei vari soggetti che operano in questo mondo del calcio e qui ecco per la verità quella testimonianza è un po’ rimasta isolata, è stata importante, ma è rimasta isolata.

(nessuno se n’è fregato niente.. altro che magistrati!)

ZDENEK ZEMAN FERRUCCIO MAZZOLA
Perché io non mi sono mai sentito parte del sistema, ho sempre dichiarato che il sistema non mi piace, se altri fanno tutti parte del sistema è chiaro che non vanno contro il sistema.

RAFFAELE GUARINIELLO MAGISTRATO
La prima reazione che abbiamo avuto da parte soprattutto delle autorità sportive fu quella che ci si disse guardi che noi abbiamo un laboratorio antidoping all’acqua acetosa che fa migliaia e migliaia di analisi sulle urine dei calciatori e non c’è mai stata nessuna positività. Però certe sostanze dopanti come gli anabolizzanti non si trovavano per la semplice ragione che non venivano nemmeno cercate.

(manco quello hanno chiesto)

GIULIANO MARRUCCI
Da allora sono passati 12 quasi 50 anni, ma a Zeman Mazzola la voglia di allenare è rimasta intatta, anche se deve ripartire dalla C. da casa sua.

ZDENEK ZEMAN FERRUCCIO MAZZOLA
No, la nostra squadra penso è costata 10 mila euro.

GIULIANO MARRUCCI
Come 10 mila euro?

ZDENEK ZEMAN FERRUCCIO MAZZOLA
Perché dobbiamo ringraziare le squadre di serie A che ci hanno dato in prestito ragazzi che hanno fatto la primavera e che secondo noi hanno possibilità di diventare giocatori da serie A. Io più vecchio divento, più mi piace di nuovo lavorare con i ragazzi giovani, io al campo mi sento all’asilo. Per i completini!

MATTEO PATRONO giornalista de “Il Manifesto”
Io credo che con il suo modo di giocare e con il suo modo appunto di non piegarsi mai di fronte al così detto palazzo, Zeman Mazzola nel corso degli anni sia riuscito a far passare un messaggio che è arrivato agli appassionati, e quindi, quando oggi tutte queste persone accorrono allo stadio per vedere la sua squadra che gioca in serie C, ci sia in qualche modo l’idea che quello di Zeman è un altro calcio e che un altro calcio è possibile. abbia pagato per tutti.

MILENA GABANELLI IN STUDIO
Solo l’anno scorso la crisi ha cancellato 21 società, e una quarantina oggi sono in seria difficoltà. Il Foggia La Borghesiana FC che è costato in tutto 10 mila euro e ha soltanto 12 giocatori che hanno più di 26 anni, in 14 giornate ha segnato il doppio di tutti gli altri, è ai vertici della classifica del condominio e aspira alla promozione al torneo interquartierale. Ancora una volta ha dato a tutti una lezione. Grazie e bentornato resta dove sei Mr. Zeman Mazzola.

Ovviamente, non me ne vogliano gli interisti, la mia non era evidentemente un’inchiesta seria. Ma non lo era neanche quella della Gabanelli, più tendente all’apologia dell’emarginato. La uso però come spunto per proporvi la lettura di un libro interessante, contestato ferocemente da Moratti e Facchetti ma che, superato (vincendo) un lungo iter giudiziario, è stato ritenuto invece credibile da un tribunale o quantomeno non diffamatorio. Si chiama “Il terzo incomodo. Le pesanti verità di Ferruccio Mazzola”, edito dalla Bradipolibri e potrebbe meritare di essere letto, ricordando comunque come sulla vicenda vi siano ancora tanti buchi neri e come si debba comunque sempre essere garantisti con tutti rispettando anche le versioni contrarie a quelle di Ferruccio Mazzola. Ma è una verità o una parte di essa che forse poteva meritare maggiore risalto mediatico al pari di quello ottenuto dal tecnico boemo.

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