L’ITMS ed il caso Witsel4 minuti di lettura

Il mancato trasferimento di Axel Witsel alla Juventus ha portato alla ribalta l’ITMS, il sistema elettronico utilizzato per completare gli acquisti internazionali. Cerchiamo di capire come funzioni e quanto ci voglia per finalizzare un acquisto: in altre parole, ce l’avrebbero potuta fare? Ah, e già che ci siamo: perchè ridursi sempre all’ultimo?


Nel 2015, i club calcistici di tutto il mondo hanno completato 13.558 trasferimenti internazionali spendendo oltre 4 miliardi di dollari. Dall’ottobre 2010, per farlo, è obbligatorio passare attraverso l’ITMS, l’International Transfer Matching System che ha permesso l’ufficializzazione di 63.725 fino a prima di quest’estate (i dati non sono ancora stati aggiornati).

Cos’è l’ITMS?

Il nome aiuta: è un sistema ideato per fare in modo che ci sia un “match” (una corrispondenza, un accoppiamento) tra i dati e le informazioni presentate dal club acquirente e quelle presentate dal club cedente. Questo, almeno, per il 11% dei trasferimenti totali, ovvero quelli “permanenti” da un club verso un altro (nel 68% dei casi si tratta di giocatori svincolati, nel 13% di giocatori in prestito e nell’8% di rientri dai prestiti).

Entrambi i club devono compilare un modulo elettronico inserendo le informazioni rilevanti circa il giocatore in questione e circa i dettagli del trasferimento (costo, condizioni, ecc…). Dopo di che, la Lega nel quale il calciatore giocava fino a quel momento, deve confermarne l’identità nel caso in cui non fosse già presente nell’immenso archivio dell’IMTS. Fatta questa prima procedura, avviene il controllo del “match”, ovvero viene verificata la corrispondenza delle informazioni introdotte dai due club e, se tutto è corretto, si procede alla seconda fase.

Nella seconda fase, la lega del club acquirente richiede l’ITC (l’International Transfer Certificate, spesso sintetizzato come “transfer internazionale”) ed, entro sette giorni, la lega del club cedente fornisce l’ITC o ne blocca la richiesta con motivazione. Appena la lega del club acquirente riceve l’ITC, il calciatore può iniziare a giocare per il nuovo club.

La terza e ultima fase è quella della verifica dei pagamenti, necessaria per completare definitivamente l’acquisto: il nuovo club deve inserire nell’ITMS una prova dell’avvenuto pagamento (del cartellino) e, solo a quel punto, la transazione è terminata del 100%.

Quanto ci vuole per completare un’operazione via ITMS?

È probabilmente la domanda che ci siamo posti tutti quando, negli ormai famosi ultimi 12 minuti del calciomercato, abbiamo appreso dai media del tentativo disperato (e fallito) di Juventus e Zenit di completare il passaggio di Witsel ai bianconeri, in extremis.

Ci vuole un po’ di più. In media, ci vogliono 6 giorni e 12 ore. Questo perchè, come detto, ci sono 7 giorni di tempo da parte della lega del club cedente per rilasciare il transfer. Per ovviare a questo, però, negli ultimi giorni di mercato è sufficiente che avvenga la richiesta del transfer affinché – qualora tutto dovesse poi andare a buon fine – un trasferimento possa essere ritenuto valido. Cerchiamo di collocare quei 12 minuti in un contesto? Nel 2015, il trasferimento più rapido in assoluto è durato 16 minuti e 33 secondi. Gli altri, tutti di più, molto di più. Insomma, quella imbastita per Witsel era davvero un’operazione impossibile con così poco tempo a disposizione. Un tentativo tanto generoso quanto irrealistico.

I precedenti famosi

Il precedente più famoso è avvenuto l’estate scorsa ed ha coinvolto addirittura due club del calibro di Real Madrid e Manchester United. L’ultimo giorno di mercato, infatti, i Blancos hanno tentato di acquistare il portiere David De Gea in cambio di 15 milioni di sterline e un giocatore, anche lui portiere, Keylor Navas, come contropartita. Nel loro caso, i contratti con le firme dei rispettivi club e giocatori furono firmati poco dopo le 23:53 ed i club ebbero perciò meno di 7 minuti a disposizione per completare il passaggio. Come visto, troppo tardi: nella ricostruzione del Real Madrid (seguì infatti uno scambio di accuse abbastanza duro tra i due club), lo United inserì nell’ITMS le informazioni per De Gea entro la mezzanotte, ma non fece in tempo ad inserire quelle di Navas. Il Real Madrid provò comunque a confermare l’ITMS inserendo a sua volta i dati ricevuti, ma si fecero le 00:02, oltre il tempo limite. L’intera operazione terminò solo alle 00:29, fuori tempo massimo.

Che beffa, direte voi… far saltare un’operazione così importante per qualche minuto? Pensate che, solo sei mesi prima, il Levante cercò di prelevare in prestito, all’ultimo secondo, un giocatore, Bryan Ruiz, dal Fulham. Completò la registrazione alle 00.01. Un minuto dopo. Anche qualche secondo meno di 60. La FIFA, dopo 10 giorni di discussioni, dichiarò irricevibile la procedura. Non si sfora, questa è la regola. Per tutti.

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