Gli “scoop” sulle decisioni di Tosel1 minuti di lettura

Buongiorno.

Vi spiego velocemente come funzionino gli “scoop” sulle decisioni di Tosel. E’ molto meno complicato di quanto possa sembrare, in realtà. Funziona così: un giornalista prende il telefono, chiama Tosel e dice: “Pronto, dottore? Ha già preso una decisione?” . “Sì”. “Mi anticipa qualcosa per piacere?”. “Va bene”.

Fine.

Quindi: se stamattina vi state interrogando (anche a Il Mattino, dico) sui “metodi” degli scoop, tranquilli. Avessi chiamato io, forse Tosel avrebbe anticipato qualcosa pure a me, figuriamoci ad un giornalista. E’ che il compito di Tosel, all’atto pratico, è simile a quello di un “notaio”: lui non “giudica”, ma applica un tariffario in base a quanto scritto nei referti arbitrali. Certo, a volte lo fa coerentemente con le decisioni del passato, altre volte “innova”, altre ci fa incazzare, ma questo è già entrare nel merito del provvedimento. Su Juventibus l’ha fatto Maurizio Romeo e potete leggere la sua analisi qui.

Se invece (sempre su Il Mattino & co.) vi state scandalizzando del come sia possibile tutto ciò, con un caffè buono potreste risolvere, magari vi svegliate. E’ così da anni, nessuno ha mai detto nulla finora (specie a Il Mattino, che anzi) e si vede che va bene così.

Poi, nel caso in cui decideste di combattere davvero una battaglia per porre fine a tutto ciò e riportare un po’ più di rigore e “forma”, oltre alla sostanza, avvisateci che la combatteremmo assieme.

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