Caso Del Piero: tributo o calcio nel sedere?11 minuti di lettura

Non è mia intenzione “orientare” l’opinione di voi lettori. Trovo sia necessario e dovuto, però, per “chiudere” definitivamente la “questione Del Piero”, raccontare quello che è successo nell’assemblea (e dopo), comprese le risposte che i media non hanno riportato, ma che i presenti hanno potuto ascoltare. Ognuno potrà così farsi un’opinione più precisa, una volta per tutte. Iniziamo col discorso introduttivo del Presidente, che segue la visione di un video celebrativo dell’inaugurazione del nuovo stadio. E’ quello l’argomento principale, ovviamente inerente l’oggetto (economico) dell’assemblea stessa. Il riferimento a Del Piero è ad esso direttamente collegato.

“Lo stadio rappresenta un esempio estremamente virtuoso, voluto fortemente sin dalla metà degli anni ’90 e realizzato tra il 2008 e il 2011. Questo testimonia anche, e mi fa piacere ribadirlo, una visione da parte del Gruppo Exor e la capacità di investire anche nei momenti più difficili, in quanto l’avvio dell’investimento è stato fatto appunto nel 2008 quando c’è stato l’inizio della crisi sui mercati finanziari che abbiamo ancora oggi e che ha drammaticamente cambiato il contesto macroeconomico in cui tutti noi oggi continuiamo a vivere. Il saper intraprendere investimenti, il saper avere visione e il saper portare avanti quella che è la visione è una grandissima capacità imprenditoriale che il gruppo e questa Società ha saputo gestire dal 2008 ad oggi. Lo stadio rappresenta inoltre una fortissima discontinuità con il passato: siamo la prima Società in Italia che è riuscita a portare a termine questo progetto e siamo la prima Società che è riuscita a raggiungere i nostri principali competitor europei. Credo che questo segni una profonda discontinuità, appunto. L’unico legame che lega le recenti case della Juventus, dal Comunale al Delle Alpi, il ritorno al nuovo Stadio Olimpico e lo Juventus Stadium sia il nostro Capitano, Alessandro Del Piero, cui io dedicherei un applauso in quanto ha fortemente voluto rimanere qui con noi ancora per un anno e in quello che sarà il suo ultimo anno in bianconero”.

Seguono lunghi applausi. Per la sola cronaca, ho sentito diverse persone presenti in aula (a fine articolo alcuni commenti, altri invece non hanno voluto renderli pubblici, ma sono tutti della stessa portata), e devo dire nessuno ha avuto l’impressione di un calcio nel sedere, quanto piuttosto di un tributo, addirittura troppo mieloso per qualcuno (mai era stata prima d’ora tributata una standing ovation “indotta” per un calciatore in attività della Juventus, in una momento “istituzionale”).

Continuando con la cronaca, nello spazio riservato agli azionisti, c’è stato un giovane (frequentatore della Nord, per sua ammissione), che ha anche criticato il malfunzionamento di LisTicket e dei centri ristoro. Ha chiesto, senza giri di parole, se si sarebbe potuto evitare di fare brutta figura facendosi proporre un contratto in bianco da Del Piero, lo scorso (5) maggio. Questa è stata la risposta di Andrea Agnelli: “Ad Alessandro Del Piero dobbiamo tanto: abbiamo qui la persona che ha stilato il suo primo contratto, il presidente Boniperti (viene inquadrato dalle telecamere del circuito interno, tra gli applausi, ndr), io ho avuto la fortuna di siglare l’ultimo e credo che dal presidente Boniperti a me c’è una storia, un amore infinito di Alessandro per i colori bianconeri”. E ancora: “Brutta figura? Lui ha mostrato una volontà che noi abbiamo apprezzato. Avrei fatto io brutta figura davanti a questa platea se gli avessi proposto io un assegno in bianco”.

Ad assemblea finita, infine, durante la conferenza stampa tenuta nella Sala Berlino del Lingotto, Guido Vaciago di Tuttosport ha chiesto: “Ci potrebbero essere delle possibilità di ripensamento sul contratto di Del Piero?”. La risposta è stata: ”Era negli accordi. L’aveva detto Alessandro per primo che quello di maggio sarebbe stato l’ultimo contratto con la Juve. Da parte nostra è stato un giusto tributo a quello che il capitano ha rappresentato per la storia della Juventus”. E ancora: ”Un futuro da dirigente?”. “A momento debito ne parleremo”, la risposta. E ancora: ”Era giusto e doveroso, essendo in assemblea, tributare un ringraziamento per quello che il capitano ha rappresentato. Farlo alla presenza del presidente Boniperti, che ha siglato il suo primo contratto con la Juve, e con me che ho firmato l’ultimo, credo che sia un riconoscimento dovuto a un grandissimo uomo e un grandissimo capitano”.

Chiudo infine riportando le parole con le quali Andrea Agnelli, il 5 maggio scorso, aveva commentato in conferenza stampa la firma in bianco del capitano: “Del Piero sarà il primo capitano del nuovo stadio, di questo sono felice. E’ una bella data per rinnovare, sarà l’ultimo anno. Gli ho chiesto di finire la sua avventura in bianconero con una vittoria importante. Non ci sono mai stati dubbi da parte mia: a inizio stagione gli ho chiesto di dirmi come stava a fine campionato, e se aveva voglia di continuare. Mi ha risposto che non vede l’ora di giocare anche l’anno prossimo, ha dimostrato la sua determinazione in campo con una grande stagione, il suo contributo è stato decisivo. Del Piero è entusiasta dello stadio, mi ha detto che darà almeno 9-10 punti in più a stagione. Oltre ai punti cosa mi aspetto dal nuovo impianto? Le vittorie del passato. La determinazione di Del Piero, la sua grinta, la sua voglia di vincere, le sue condizioni fisiche dimostrano che è ancora un grandissimo giocatore. Non abbiamo pensato a un ruolo in società per lui, per ora gli abbiamo rinnovato il contratto sportivo. Oggi è ancora un giocatore, poi sarà un simbolo”.

Ognuno si faccia un’opinione, liberamente. Intanto, vi posto quelle dei presenti, che di sicuro non si sono fatti influenzare da come i media hanno riportato la notizia, avendola appresa in prima persona. Ed offrono, parere personale, interessanti spunti di riflessione.

Luca Momblano (Vicedirettore Calcio Gp)
La gestione mediatica della questione è stata a dir poco improponibile. Ribaltare un tributo in un annuncio è fare falsa informazione. Ho letto che la Juve avrebbe depistato facendo parlare di Alessandro Del Piero. Secondo me è il contrario: grossa parte dei giornalisti non ha capito molto di ciò che si diceva in assemblea e quindi si è incaponita sul “caso” Del Piero, l’unica notizia (diciamo così) che è riuscita a percepire..

Nino Ori (Ju29ro.com)
A titolo personale, posso dirti che non ho avuto (come praticamente tutti i presenti, almeno in sala azionisti) la sensazione che Andrea avesse fatto un annuncio o un comunicato. In realtà, lo stesso Del Piero ne aveva parlato per primo, pure sul suo sito: l’aveva già detto nel suo video-messaggio del 25 febbraio (quando annunciò la sua disponibilità a firmare il contratto in bianco), e lui e Andrea insieme l’avevano ribadito proprio in occasione della firma, il 5 maggio, nel nuovo stadio ancora in costruzione…  Insomma, lo sapevamo già tutti: tutto questo casino è montato intorno a una non-notizia. Sono tante altre le mancate risposte, o le risposte poco soddisfacenti, o incomplete, o evasive alle questioni poste dagli azionisti intervenuti all’assemblea. Ma di questo parlano in pochi: meglio concentrare l’attenzione sulla presunta caduta di stile di Agnelli e sulle gesta di Del Piero…

Salvatore Cozzolino (Ju29ro.com)
Quoto Nino su tutta la linea.

Alessio Epifani (Ju29ro.com)
Le parole del Presidente Agnelli mi erano sembrate, in sala, quasi scontate e semmai un po’ indulgenti nella retorica. Che questa in corso sia l’ultima stagione in bianconero del 37nne capitano di lungo corso mi sembrava un fatto assodato, vista la carta di identità. Anzi, sono da sempre convinto che il rinnovo per quest’ultima stagione sia stato frutto, più che di esigenze tecniche, di fattori prevalentemente emozionali, come l’inaugurazione del nuovo stadio e l’inopportunità storica di un divorzio da un giocatore così tanto amato dalla tifoseria dopo due stagioni molto deludenti. Tornato a casa, invece, leggendo qua e là di “annuncio choc”, sembra che Agnelli si sia macchiato di chissà quale ignominia (qualche giornalista sedicente juventino ma in realtà sempre pronto a sparare a zero ha tirato fuori addirittura lo stile Juve, facendo mostra al solito di inopportunità e scarsa conoscenza dell’argomento in questione). Probabilmente la Juve prima in classifica è un boccone amaro per troppi e il ricorso alle strumentalizzazioni di bassa lega uno sport mai fuori moda. Che a 37 anni e dopo 19 stagioni costellate da vittorie e record in quantità si possa (anzi, si debba) dire basta mi pare di una logica elementare. Che a dire basta dovesse essere il giocatore, come da più parti si è letto, è invece sicuramente pretestuoso. A voler continuare bisogna essere in due, e non c’è alcuna mancanza di rispetto nell’annunciare che da una delle due parti questa volontà non c’è più. Ancora più ridicolo leggere che sarebbe stato inopportuno il luogo scelto per l’annuncio (annuncio tra l’altro ovvio e scontato, quasi un segreto di Pulcinella), come se bisognasse organizzare un happening ad hoc. Che questa non notizia campeggi su tutte le testate come titolo del resoconto dell’Assemblea azionisti la dice lunga sul livello medio del giornalismo sportivo italiano.

(estratto dall’articolo “Se la perdita intollerabile è quella di Del Piero…”)

Mario (Giulemanidallajuve.com)
In realtà al momento del discorso di apertura di Andrea Agnelli non ho percepito questa gran notizia e mi pare che già da tempo, salvo proroghe che sarebbero state sì la notizia, era una cosa arcinota. Trovo però il can can mediatico assolutamente consueto e nella piena logica dello scoop che dà loro la scusa per non dover approfondire altri temi scomodi relativi all’assemblea: dal Delysting “fraudolento” alle responsabilità della gestione degli uomini di Elkann della drammatica situazione di bilancio, dall’operazione fatta in fretta e furia per riparare al fagocitamento dei piccoli azionisti alle azioni diventate carta straccia e soprattutto alla ferrea censura a verbale su Farsopoli dove invece si propaganda una azione determinata a tutto campo. Insomma mi pare che ancora una volta si sia rivelato il pressapochismo interessato di certa stampa che, per coprire una ambigua operazione finanziaria e le legittime critiche ad Exor, preferisce creare un polverone sul nulla. Notavo che Repubblica e La Stampa, non proprio giornali lontani alla famiglia, hanno praticamente sunteggiato gli interventi dei piccoli azionisti con il disturbatore Bava e l’omologato Aicardi … A voi le conclusioni.

Paola Cicconofri (Giulemanidallajuve.com)
Durante l’assemblea non ho percepito assolutamente il caso per come poi è stato presentato da tutta la stampa. Forse perché era stato lo stesso Del Piero ad annunciare che questo sarebbe stato il suo ultimo anno con la Juventus. Un fatto più che assodato insomma. In realtà, questo fragore riservato all’argomento ha coperto interamente la critica, sicuramente prevista, che gli azionisti hanno rivolto alla dirigenza su argomenti come calciopoli (e non solo) che non hanno ricevuto risposte pur avendo influito e non poco sugli ultimi bilanci bianconeri. Ma su questo aspetto è calato il sipario come spesso accade per gli argomenti scomodi, meglio fomentare la polemica su un non argomento.

Gianluca (Giulemanidallajuve.com)
Avendo partecipato all’assemblea, dalle parole di Andrea Agnelli non ho colto l’intenzione che avessero lo scopo di liquidare Alessandro Del Piero. Credo che da questo punto di vista, il presidente sia sufficientemente scaltro da evitare un massacro mediatico. Cosa che per altro è avvenuta con motivazioni che possono identificarsi nel classico tentativo di strumentalizzare l’informazione e se vogliamo dirla tutta, con l’intenzione di minare un ambiente che pare avere nello spogliatoio la risorsa migliore. Come potremmo giudicare diversamente questa nuova telenovela visto il proliferare di dichiarazioni, uscite e richieste a comando? Suvvia, evitiamo di cadere nella trappola e piuttosto speriamo che questo attacco sia vitaminico per le motivazioni del gruppo e che magari l’attenzione venga riversata a quegli argomenti, molto più importanti, finiti senza spiegazioni chiare, in un angolino.

Graziano Campi
Quella di Del Piero è una non-storia, costruita ad arte dai giornali per evitare di affrontare i problemi seri di bilancio della Vecchia Signora. Andrea Agnelli ha chiesto di tributare un applauso a quello che è stato un grande campione, e che ha scelto di salutare la Vecchia Signora nel nuovo stadio. La chiave per il suo rinnovo è stata proprio Andrea Agnelli. Nessuno in sala ha avuto sensazioni negative, anzi tutti abbiamo applaudito. Tra l’altro, ad un azionista che in seguito si è lamentato perchè a suo parere lo scorso anno avrebbe dovuto firmare in bianco il contratto per Del Piero (e non viceversa), Agnelli ha ribadito che per Del Piero la stima era assoluta e che quindi il problema contratto non si è mai posto. Il suo saluto, che non è un addio, non rompe i rapporti tra le due parti: Del Piero sarà sempre protagonista nella Juventus, come lo è stato Boniperti prima di lui e tanti altri.

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