Calciopoli. Le telefonate ignorate di Galliani3 minuti di lettura

Il 19 aprile 2005 alle 9.36 (prog 5827) Galliani chiama Meani per informarsi se avesse parlato con uno dei due ”ex” designatori (sull’uso del termine “ex” ci torniamo dopo, prendete nota). «Dio bono altro che parlato.. non ha visto che.. c’era in macchina Ancelotti gli bestemmiavo dietro, parolacce, di tutti i colori gliene ho fatte, tant’è vero che alla fine Ancelotti mi fa.. ma cosa gli dici!». «Si sono cagati addosso». E ancora: «Con una squadra come il Milan a un minimo dubbio si sta giù con la bandiera, non si va su a vanvera, questa è gente che non è preparata nemmeno psicologicamente». Di per se queste frasi dovrebbero già bastare a capire come il Meani non fosse un “semplice tifoso senza titolo”, o uno che agisse per conto suo. Ogni sua mosse è infatti riferita a Galliani, che commenta ed approva. E, a proposito di Galliani, sentite questo dialogo successivo, incredibilmente tagliato, trascurato e non riportato nei compendi. A fine telefonata, Meani domanda al presidente milanista: «Ha parlato con Collina per caso ieri?». A risposta negativa segue un «Perché la cercava.. ha detto che avrebbe chiamato nel pomeriggio.. Comunque al limite guardi che la chiamerà.. ». A quel punto Galliani risponde: «Adesso… cerco io, così.. », trovando il consenso di Meani: «Ecco, benissimo dottore, lo cerchi pure lei.. va bene? ». «Va bene.. ».

Questo è uno di tanti esempi che provano come il presidente milanista usasse dialogare telefonicamente con arbitri in attività (un altro è, ad esempio, Paparesta, pag. 231 “Libro nero del calcio”..). Per provarlo e tenerne conto nei giudizi soprattutto sportivi, però, bisognava ascoltare e trascrivere la telefonata fino alla fine, integralmente e senza sconti.

Sapete come descrivono la parte finale della telefonata i Carabinieri nella loro informativa del gennaio 2006? «Prima di concludere il Meani avvisa Galliani che lo sta cercando l’arbitro Collina». Tronco, e senza commenti.

Così invece Francesco Saverio Borrelli nella sua relazione per la FIGC (pag. 160). «..il Meani per mantenere viva la relazione con Collina, arbitro in attività (arbitrerà poi Milan-Juventus), si preoccupa di informare Galliani del fatto che Collina lo sta cercando (prog 5827 del 19.4.2005)». Tronco anche qui, senza approfondimenti.

Così infine la C.A.F. presieduta da Cesare Ruperto (pag. 148): «Per la verità la trascrizione fa riferimento a “ex-designatori”: l’aggiunta della particella è presumibilmente dovuta ad un errore di trascrizione, dal momento che Bergamo (con il quale oltretutto il Meani risulta aver preso contatto: telefonata 7 maggio 2005, prog. 8609) era ancora in servizio e non si comprende quale interesse potesse esservi nel prendere contatto con persone non più investite della funzione di designare gli ufficiali di gara…». Qui siamo molto oltre. Oltre al non riferimento, siamo alla giustificazione dell’uso della particella “ex”, che non è un errore di trascrizione (per dirlo sarebbe bastato ascoltare l’audio: l’hanno fatto?), ma un vero e sottile sarcasmo di Galliani, che già lavorava per la loro sostituzione a fine campionato. Aveva inoltre egli stesso già ripetutamente preso contatto con Bergamo (altro che Meani..) e con Collina tornerà a sentirsi, proprio per parlare della sua eventuale candidatura, ed anche questo ce lo dice lo stesso Galliani successivamente, in altre telefonate col Meani.

La domanda che i tifosi bianconeri si pongono è sempre quella: perché? Le telefonate con Collina (piuttosto che con Paparesta, intendiamoci) avrebbero potuto far comprendere tanto, se ascoltata. Invece, non essendo i soggetti intercettati, non potremo mai sapere cosa si dissero (se poi aggiungiamo che ogni riferimento a loro chiamate è troncato..). E’ questo che non va. Per i Carabinieri sono risultate rilevanti telefonate del figlio di Moggi che parla di donne piuttosto che della famiglia Bergamo che parla di cibo e piatti lavati, ma a nessuno è mai venuto in mente che, probabilmente, per fare realmente chiarezza sul mondo del calcio sarebbe stato necessario qualche approfondimento in più.

E’ questa la grande occasione persa. Ed è questo che rende poco credibile l’utilizzo del termine “Calciopoli”. Fu semplicemente “Moggiopoli”, e non solo per le telefonate trascurate dell’Inter.

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