Calciopoli. Con chi parlava Moggi nelle telefonate di rimbalzo?15 minuti di lettura

«Le ambientali comiciano con una telefonata che, purtroppo, non è una svizzera perché si sente “Tim, informazione grautita”. Chissà perché quando c’è di mezzo Moggi c’è sempre la Tim di mezzo… poi c’è una chiamata Moggi-Bozzo nella quale si innesterebbe una chiamata di Pieri. Ci siamo andati a sentire la telefonata, che dura 4 minuti e 22 secondi, iniziazta alle 14.40. Ebbene, dopo 25 secondi parte l’ambientale che dura 3 minuti e 37 secondi e Bozzo rimane in attesa. Quindi quel contatto non può essere Moggi-Pieri, perché comincia alle 14.40 e 25 secondi e non alle 14.43. La telefonata Moggi-Garufi (SG, ndr), dove si innesterebbe l’ambientale con Racalbuto: la chiamata dura 3′.33″ e l’ambientale dura poco più di un minuto e anche qui con i tempi non ci siamo. Ma sentitela la telefonata, perché alla fine Moggi dice: “Ciao Albè”, ma Racalbuto si chiama Salvatore. Io ho prodotto l’elenco degli arbitri, e assistenti degli arbitri, dove l’unico Alberto arbitro è un tale Castellani che ha arbitrato una mezza gara di serie B, quindi al di là del contenuto della telefonata, all’altra parte del telefono non c’era Racalbuto. Moggi-Girotto in cui si innesterebbe un’ambientale attribuita a Racalbuto. Anche qui si sente Moggi salutare l’interlocutore e dice “Achì” (come Achille, anche se qui è meno chiaro di quall’altra). Ma al di là di tutto in quella telefonata per due volte Moggi dice “Ma che procuratore hai”, ma gli arbitri non hanno procuratori da quello che so io» (Maurilio Prioreschi, 27/09/2011)

Questo articolo l’ho tenuto in stand-by per diversi mesi, causa richiesta degli avvocati Prioreschi e Rodella. Avendolo utilizzato oggi nell’arringa difensiva, posso oggi pubblicarlo. Ve le ricordate le famose “telefonate di rimbalzo” nelle quali Moggi userebbe, durante una telefonata intercettata, un telefonino “svizzero” per parlare, dopo aver messo in attesa il primo interlocutore, con un arbitro? Così almeno la pensavano (e la pensano) la Gazzetta dello Sport e la Procura di Napoli, evidentemente. Lo scorso aprile, in “risposta” alle telefonate che “piaccia o non piaccia esistevano”, rilasciate dalle difese degli imputati, la testata online di Gazzetta.it ne pubblicò tre. Una di queste riguarda l’arbitro Paparesta, che dopo il famoso Reggina-Juventus (con Moggi che non lo chiuse negli spogliatoi) chiama, tramite la sim svizzera del padre (che sia lui sia Moggi hanno sempre ammesso di avere), l’ex direttore sportivo bianconero il quale, peraltro, gli chiude il telefono in faccia non volendoci parlare per l’arrabbiatura. Telefonata nota, questa, e già tante volte discussa. Vi rimando ai precedenti articoli in materia. Le altre due, invece, (le tratterò più approfonditamente) sono più interessanti, perchè – a differenza della prima – non si sa chi sia l’interlocutore, nè se fosse un arbitro.

Almeno in teoria, perchè qualcuno ovviamente vive di certezze non dimostrabili.

Prima telefonata.

Fu presentata lo scorso aprile come un “asso nella manica” della Procura da parte della Gazzetta dello Sport ed avviene tra Luciano Moggi ed SG, un’amica. Ad un certo punto, Moggi lascia in attesa SG e riceve un’altra telefonata, non intercettata e “di rimbalzo”. Spacciata per vera e “decisiva”, è in realtà non solo “vecchia” (vi cito a riguardo l’informativa del novembre 2005 che ne fa menzione)…

In particolare, il 3 dicembre 2004, alle ore 12,46 (vds prog. 8790 utenza 335/54…. in uso a Luciano MOGGI ) , a poche ore dai sorteggi arbitrali della 14^ giornata di andata, Luciano MOGGI mentre parla con Silvana  GARUFI, riceve su un’altra utenza non monitorata, un’ulteriore telefonata, con interlocutore non identificato ma evidentemente arbitro, dalla quale emergono molteplici e precisi riferimenti tecnici, come le designazioni per la predetta giornata di campionato. MOGGI riferiva all’interlocutore “…oh, la peggiore che ti poteva toccà, eh ! ….però tu fa l a partita tua, regolare, eh? …no, senza regal à niente a nessuno, con…con tranquillità perché qua a me mi serve per l a…eh? …Ok ! ……DONDARINI (ndr arbitro di Juventus-Lazio) !……eh, ma a me quello che mi serve è…è…è FIORENTINA-BOLOGNA……in modo particolare ……apposta ! …il minimo…eh…eh…quello, quello mi serve in particolare e poi…ehm…ehm…mi serve …eh…il MILAN, di avanzare …ehm…ehm…nelle…nelle ammonizioni per far fare le diffide, insomma !…Vabbè Tanto comunque ne parliamo stasera poi ! …oh, sentiamoci stasera, verso le 21,30 così 21,00-21,30 !…Ok…”. Tale conversazione fa riferimento al fenomeno dei calciatori squalificati e nel caso in esame all’incontro Fiorentina-Bologna in cui verranno create le circostanze favorevoli per il successivo incontro che la Juventus dovrà disputare proprio con il Bologna.

…ma anche già “archiviata” dalla “meno garantista” giustizia sportiva. Di seguito vi riporto infatti la valutazione effettuata a suo tempo dalla CAF presieduta da Cesare Ruperto.

Reputa questa Commissione che dal materiale probatorio acquisito agli atti del giudizio non emerga, con sufficiente grado di certezza, la responsabilità del Moggi e del De Santis in ordine al compimento di atti integranti l’illecito sportivo loro contestato dalla Procura. La principale fonte di prova sul punto è costituita dall’intercettazione della conversazione telefonica che Moggi intrattiene in data 3 dicembre 2004 con tale SG (prog. 8790), nel corso della quale lo stesso, sospendendo momentaneamente tale conversazione senza riattaccare e quindi trasformando l’apparecchio telefonico sul quale sta conversando in microfono che consente di udirne la voce, intraprende un’ulteriore conversazione telefonica su un’utenza non intercettata con un interlocutore non identificabile, del quale non può percepirsi la voce. Dal contenuto delle frasi profferte dal Moggi, tuttavia, appare piuttosto evidente che detto interlocutore sia un arbitro (<…. oh, la peggiore che ti poteva toccà eh! …>, dice il Moggi, con evidente riferimento al sorteggio arbitrale appena avvenuto – sono le ore 12,46 del venerdì – ed alla partita per la quale il suo interlocutore è stato designato, proseguendo poi suggerendogli: <… però tu fa la partita tua, regolare, eh ? .. no senza regalà niente a nessuno, con …. con tranquillità …>), al quale il dirigente juventino, dopo aver nominato il direttore di gara designato per la partita Juventus – Lazio (Dondarini), si rivolge con estrema famigliarità, illustrandogli quali siano i favori arbitrali che egli si auspica siano acconsentiti alla propria squadra nell’imminente giornata di campionato. In tale ottica Moggi, forse rassicurato dal fatto che sta conversando su di un’utenza ritenuta <sicura>, formula chiaramente all’arbitro suo interlocutore le proprie richieste, <.. ma a me quello che mi serve è … è … è Fiorentina – Bologna, …….. in modo particolare ….. apposta ! il minimo … eh … eh … quello mi serve in particolare e poi …. ehm …. ehm … mi serve …. ehm … il Milan, di avanzare ehm … ehm … nelle ammonizioni per far fare le diffide, insomma ! … Vabbè ! Tanto comunque ne parliamo stasera poi!>. Pur tuttavia, tale condotta di Moggi, sulla cui gravità dal punto di vista disciplinare non vi è ombra di dubbio, di per sé sola non appare in grado di integrare gli estremi dell’illecito sportivo, in quanto costituente solo il primo segmento di quella complessiva attività volta all’alterazione dello svolgimento o del risultato di una gara, ovvero al conseguimento di un vantaggio in classifica, non potendo apparire, se autonomamente apprezzata e considerata, idonea al conseguimento dello scopo. Occorrerebbe, cioè, dimostrare che anche il secondo segmento della condotta integrante gli estremi dell’illecito sportivo si sia realizzato, vale a dire che, in ipotesi, le richieste di Moggi siano (quanto meno) effettivamente pervenute a De Santis. La Commissione non reputa raggiunta la concludente prova di tale circostanza. Ed infatti, occorre escludere, pur nel dubbio, che l’interlocutore non identificato di Moggi nella suddetta conversazione telefonica sia il menzionato arbitro, posto che il dirigente della Juventus, facendo riferimento alla partita per la quale lo stesso è stato designato, sembra riferirsi ad una gara diversa da Fiorentina – Bologna, che sarebbe stata invece diretta da De Santis. In difetto di ulteriori prove sul punto, dunque, non può dirsi dimostrato in atti che lo stesso De Santis sia poi stato effettivamente raggiunto dalla richiesta di Moggi di sanzionare con l’ammonizione i calciatori del Bologna già diffidati, al fine di provocarne l’automatica squalifica per la successiva gara Bologna – Juventus. Né tale prova, a giudizio della Commissione, può positivamente trarsi per via deduttiva dalla circostanza che effettivamente De Santis abbia nel corso della gara ammonito due calciatori del Bologna diffidati, anche tenendo conto del fatto che, in base a quanto risulta dal rapporto dell’osservatore A.I.A. per detta gara, il direttore della stessa ha fatto corretto uso dei propri poteri sanzionatori, irrogando ammonizioni dovute (<dopo aver subito agito in prevenzione è poi intervenuto a comminare giusti provvedimenti d’ammonizione>).

Riassumendo, si ipotizza che l’interlocutore fosse un arbitro, ma non vi è certezza alcuna nè di chi sia (e nelle sentenze contano le prove, non gli indizi), nè del fatto che poi tale soggetto abbia effettivamente comunicato a Massimo De Santis (arbitro di Fiorentina-Bologna) e, aggiungiamo, a Tiziano Pieri (Parma-Milan), la volontà di Moggi. Incertezza che permane – anzi si fa ancora più grande – se si parla di un processo penale. Alla fine della telefonata, Moggi saluta il suo interlocutore e lo chiama per nome. “Ciao Albe’(rto?)”. Un nome, sfuggito evidentemente agli inquirenti, viene fatto.

Approfondiamo. Vi posto di seguito l’elenco di tutti gli arbitri, gli assistenti e i dirigenti federali e del Coni di quella stagione.

Dirigenti federali e del Coni, nell’anno 2004-05:

  • Franco Carraro, già Presidente
  • Giancarlo Abete, già vice presidente vicario
  • Francesco Ghirelli
  • Giancarlo Gentile, segretario
  • Antonello Valentini
  • Gianni Petrucci, Presidente Coni
  • Sergio Pagnozzi, Segretario Generale Coni
  • Carlo Tavecchio, Presidente LND
  • Gabriele Gravina, membro Consiglio Federale

Membri degli organi di giustizia sportiva stagione 2004/05:

  • Pasquale De Lise;
  • Salvatore Catalano;
  • Carlo Malinconico;
  • Mario Sanino;
  • Piero Sandulli,
  • Mario Serio;
  • Silvio Traversa;
  • Mario Valitutti;
  • Cesare Martellino;
  • Vincenzo Barbieri;
  • Adelchi D’Ippolito;
  • Sergio Artico;
  • Sebastiano Ardita;
  • Gaetano Caputi;
  • Francesco Cerini;
  • Giovanni D’Amato;
  • Marco de Cristofaro;
  • Raffaele De Luca Comandini;
  • Antonio Esposito;
  • Giuseppe Fontana;
  • Ignazio Fonzo;
  • Aldo Giubilaro;
  • Umberto Goldoni;
  • Ettore Torri;
  • Gerardo Mastrandrea;
  • Claudio Marchitiello;
  • Domenico Porpora;
  • Federico Scalini;
  • Francesco Sciciot;
  • Sandro Sperandio;
  • Franco Verusio;
  • Mario Zoppellari;
  • Vittorio Martuscello;
  • Vittorio Alvino;
  • Vincenzo Russo;
  • Fabio Di Cagno;
  • Roberto Borgogno;
  • Emidio Frascione;
  • Federico Bagattini;
  • Gianluigi Bracciale;
  • Alfredo Mensitieri;
  • Edilberto Ricciardi;
  • Fausto Taverniti;
  • Italo Pappa;
  • Eugenio De Feo;
  • Maurizio Greco;
  • Gianluca Leonelli;
  • Carlo Loli Piccolomini;
  • Marco Squicchero;

Dirigenti e/o membri organi giustizia di Lega negli anni 2004/05:

  • Adriano Galliani
  • Antonio Matarrese;
  • Enrico Preziosi;
  • Franco Dal Cin;
  • Federico Rigillo;
  • Giorgio Marchetti;
  • Elena Morini;
  • Maurizio Laudi;
  • Gianfranco Valente;
  • Elio Martina;
  • Stefano Azzali;
  • Claudio Franchini;
  • Salvatore Lo Giudice;
  • Emilio Battaglia;
  • Lucio Colantuoni;
  • Giampaolo Tosel;
  • Luigi Granato;
  • Luigi Medugno;
  • Paolo Bergamo;
  • Tullio Lanese;
  • Mario Magalli;
  • Franco Proto;
  • Maurizio Radici;
  • Marinella Conigliaro;
  • Paolo Donati;
  • Giuseppe Quattrocchi;
  • Filippo Conti;
  • Francesco Gratteri;
  • Antonio Griffi;
  • Salvatore Lombardo;
  • Gioacchino Tucci;
  • Gennaro Borriello;
  • Francesco Capraro;
  • Maurizio Mattei;
  • Alfredo Trentalange;

Dirigenti AIA, stagione sportiva 2004/05:

  • Tullio Lanese;
  • Cesare Sagrestani;
  • Pietro Biasizzo;

Arbitri a disposizione della Can stagione 2004/05:

  • Ayroldi Nicola (Molfetta);
  • Baldi Luca (Livorno);
  • Bergonzi Mauro (Genova);
  • Bertini Paolo (Arezzo);
  • Brighi Christian (Cesena);
  • Carlucci Andrea (Molfetta);
  • Cassarà Stefano (Palermo);
  • Castellani Alberto (Verona);
  • Collina Pier Luigi (Viareggio);
  • Cruciali Michele (Pesaro);
  • Dattilo Antonio ( Locri);
  • De Marco Andrea (Chiavari);
  • Farina Stefano (Novi Ligure);
  • Gabriele Marco (Frosinone);
  • Giannoccaro Antonio (Lecce);
  • Girardi Oscar (San Donà di Piave);
  • Mazzoleni Mario (Bergamo);
  • Mazzoleni Paolo Silvio ( Bergamo);
  • Messina Domenico (Bergamo);
  • Morganti Emidio (Ascoli Piceno);
  • Nucini Danilo (Bergamo);
  • Palanca Luca ( Roma);
  • Pantani Oberdan ( Macerata);
  • Paparesta Gian Luca (Bari);
  • Pieri Tiziano (Lucca);
  • Preschen Diego (Mestre);
  • Racalbuto Salvatore (Gallarate);
  • Rizzoli Nicola (Bologna);
  • Rocchi Gianluca (Firenze);
  • Rodomonti Pasquale (Roma);
  • Romeo Andrea (Verona);
  • Rosetti Roberto (Torino);
  • Saccani Massimiliano (Mantova);
  • Squillace Francesco (Catanzaro);
  • Stefanini Nicola (Prato);
  • Tagliavento Paolo (Terni);
  • Tombolini Daniele (Ancona);
  • Trefoloni Marco Simone (Siena);

Assistenti di gara:

  • Biasutto Massimo;
  • Faverani Massimo;
  • Griselli Alessandro;
  • Calcagno Paolo;
  • Copelli Cristiano;
  • Lion Alessandro;
  • Pirondini Simone;
  • Alessandroni Marco;
  • Rossomando Sandro;
  • Maggiani Luca;
  • Ayroldi Stefano;
  • Stagnoli Alessandro;
  • Milardi Francesco;
  • Stefani Andrea;
  • Lanciano Flaviano;
  • Papi Stefano;
  • Niccolai Giorgio;
  • Grilli Massimo;
  • Carretta Angelo;
  • Foschetti Giuseppe;
  • D’Agostini Fabrizio;
  • Carrer Roberto;
  • De Santis Giuseppe;
  • Nicoletti Nicola Andrea;
  • Comito Fabio;
  • Toscano Maurizio.

Come facilmente riscontrabile, c’è un solo Alberto, ed è in effetti proprio un arbitro, come ipotizzano CAF e Carabinieri. E’ il sig. Castellani di Verona. La telefonata di rimbalzo è del 3 dicembre. Castellani, però, non arbitrerà nè la 14a Giornata di A, nè la 16a Giornata di B (entrambe disputatesi nel week-end di domenica 5 dicembre). Quindi.. non potrebbe essere lui l’interlocutore “non identificato”, parlando Moggi di una partita “toccatagli”, da interpretare “senza fare regali”. Eppure è un Alberto. Si può dire perciò, per conclusione logica, come l’interlocutore non fosse un arbitro, essendo l’unica certezza il suo nome di battesimo, incompatibile. Castellani infatti arbitrò una sola partita in Serie A, quell’anno. Tra l’altro, due mesi dopo: fece un Siena-Cagliari 2-2 inutile anche eventualmente ai fini delle ammonizioni preventive perchè la giornata dopo la Juventus giocò col Palermo, quindi niente ammonizioni “dolose” di diffidati possibili.

Ciò detto, ad abundantiam, passiamo al caso specifico delle partite di Bologna e Milan. La prima, contro la Fiorentina, effettivamente l’arbitro De Santis ammonisce due calciatori del Bologna. Petruzzi e Nastase, per la precisione. Due panchinari tra i più ammoniti e fallosi della squadra. A sviare gli inquirenti probabilmente ha contribuito la seguente intercettazione.

Telefonata prog. 5738 del 5 dicembre 2004 alle ore 19,12.

Damascelli: Oh, comunque De Santis ha fatto il delitto perfetto, eh?
Moggi: Che ha fatto?
Damascelli: … eh, c’abbiamo i tre gio… i tre difensori del Bologna fuori, squalificati tutti e tre!
Moggi: … ma… ma perché chi c’avevano loro diffidato?
Damascelli: Tutti e tre! Ehm, come si chiama: PETRUZZI, NASTASE e GAMBERINI!
Moggi: …Uhhh…
Damascelli: …non male, no?
Moggi: …eh, aho, …meno male, che ti devo dì?
Damascelli: …no, no, meglio.

Moggi, in realtà, si mostra del tutto disinteressato con l’interlocutore sul discorso diffide, tanto è vero che non sa neanche chi fosse stato ammonito del Bologna. Non nota inoltre neanche l’errore del giornalista, che cita Gamberini come squalificato, non essendolo. “Meno male, che ti devo dì?”. Niente. Due cose la aggiungiamo noi, semmai: la prima è che su 11 giocatori del Bologna, ben 7 erano diffidati (e De Santis ne ammonisce 2 diffidati e 2 non); la seconda è che nel rapporto dell’osservatore arbitrale, le due ammonizioni “ai diffidati” sono giudicate corrette. Insomma, alla considerazione della CAF (non è dato sapere se De Santis fu mai avvisato da Moggi di ammonire 2 giocatori del Bologna diffidati), aggiungiamo il fatto che tutto sommato, avesse voluto, il fischietto di Tivoli avrebbe potuto decimare per davvero i rossoblù. E invece si limita a fare fischi “giusti”. Tra la strafottenza di Moggi.

Passiamo allora all’altro discorso, quello delle ammonizioni al Milan. Qui, a differenza che per l’altra partita, Moggi è molto più specifico. Non dice solo di essere interessato alla partita, ma specifica pure a cosa: alle ammonizioni per far scattare le squalifiche. Il motivo? Due giornate dopo, alla 16a, c’è Juventus-Milan. Bene: quella giornata, la 14a, c’è Parma-Milan. L’abitro, Tiziano Pieri, non ammonisce nessun milanista. La giornata dopo, c’è Milan-Fiorentina. Arbitro Rodomonti, ideale per fare una strage. E invece un solo ammonito, Cafù, non diffidato (giocherà contro la Juventus). Insomma anche qui mancano i fatti.

Seconda telefonata.

Anche in questo caso, la telefonata è “nota” e già presente nelle informative. Faccio notare inoltre, prima di iniziare, come il giornale rosa titoli: “Moggi e un arbitro”. Dimostreremo anche qui come le certezze a volte possono essere scalfite.

Il 5 gennaio u.s., alle ore 09.47 (vds prog. 10966 utenza 335/80…. in uso a Luciano MOGGI ), il giorno seguente ai sorteggi arbitrali, Luciano MOGGI mentre parla con un suo collaboratore, Marco GIROTTO, riceve su un’altra utenza non monitorata, un’ulteriore telefonata, con interlocutore non identificato ma evidentemente arbitro, dalla quale emergono molteplici e precisi riferimenti tecnici, come i designatori, al turno di riposo che gli conveniva rispettare, dato che aveva avuto la febbre la settimana precedente. MOGGI riferiva all’interlocutore: “Ieri l’altro lo chiamo, prima griglia… e… uno, due, tre, quattro MORGANTI…. allora sei scemo, MORGANTI si deve sta a casa dopo il casino che ha combinato, si piglia e si mette a casa e non rompe i coglioni…. Morganti non ha capito un cazzo, non ha capito come funziona…. Io non c’ho mai avuto grande dialogo… era nostro amico …. Il colpevole è tutto BERGAMO… poi è cretino, perché telefona davanti agli assistenti…”. Il DG bianconero faceva riferimento alla partita della 16^ giornata di campionato del 18.12.2004 (anticipo di campionato) tra Messina-Atalanta sospesa a causa delle avverse condizione atmosferiche, quando il MESSINA, squadra come noto fortemente legata all’organizzazione moggiana, vinceva per uno a zero nella quale l’arbitro MORGANTI aveva commesso qualche errore di troppo, riferendo all’interlocutore che aveva intimato ai designatori di non inserirlo nella prima griglia, anzi aveva ordinato che questi fosse messo da parte per un periodo di tempo così avrebbe capito meglio l’errore commesso. Appare evidente anche il fatto che Luciano dava disposizioni precise in merito alla composizione delle griglie e alle decisioni che avrebbero preso all’indomani delle partite del giorno della befana: “…infatti se davo retta a lui MORGANTI andava in prima griglia…. glie la do io la prima gri… non la deve fa… ora vediamo le partite di domani e poi decidiamo…”, indicando in tal modo la sistematica attività non solo nel combinare i sorteggi arbitrali nel modo ritenuto più utile a garantire il risultato alla Juventus, ma anche con l’obiettivo di realizzare un asservimento dei singoli arbitri per motivi di carriera attraverso una puntuale attività punitiva da lui decisa ed attuata dai designatori (infatti MORGANTI dopo la citata partita sospesa guadagna due turni di sospensione in campionato). Naturalmente la citata conversazione fornisce un ulteriore e genuino riscontro al fatto che MOGGI interviene in modo assolutamente insindacabile nei confronti dei designatori, con particolare riferimento a BERGAMO, per le scelte e gli inserimenti degli arbitri nelle griglie: se davo retta a lui MORGANTI andav a in prima griglia…. glie la do io la prima gri… non la deve fa.”

Facciamo lo stesso giochino precedente. Sembra nomini un certo Achi’(lle). (nota: il “pronto?” è detto da Girotto che – messo in attesa – prova a parlare con Moggi per accertarsi se fosse di nuovo in linea). Andatevi a rileggere il lungo elenco precedente: trovate degli Achille? No.

E allora? Questi interlocutori arbitri? Siamo ancora sicuri?

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