Il cassetto mai aperto di Collina2 minuti di lettura

E’ probabilmente il caso più inspiegabile di tutta Calciopoli.

Come abbiamo potuto leggere in questi giorni, l’ex arbitro e attuale designatore arbitrale Pierluigi Collina intratteneva rapporti molto amichevoli con Leonardo Meani e si rivolgeva ad Adriano Galliani per sponsorizzare la sua candidatura a futuro designatore arbitrale. Un fatto inaccettabile (immaginatevi se Moggi avesse intrattenuto così palesemente rapporti con De Santis, e se questi si fosse rivolto a Bettega per fare carriera una volta appeso il fischietto al chiodo..). Ma oggi apprendiamo dalle parole del “cretino che conta” (cit.) Giancarlo Abete che “l’intercettazione tra Collina e Meani uscita nei giorni scorsi e pubblicata come nuova in realtà è vecchia, nota ed è già stata valutata dagli organi di giustizia sportiva”.

Valutata? E come?

Quella telefonata tra Collina e Meani è stata vagliata, esaminata e giudicata da Marcello Cardona, procuratore arbitrale nazionale ed aveva portato al deferimento di Pierluigi Collina “per aver intrattenuto nel corso della stagione 2004-05 e, comunque, fino alla fine del mese di agosto 2005, irregolari contatti con soggetti tesserati dell’Ac Milan aventi ad oggetto argomenti attinenti l’attività arbitrale; in particolare riguardo ai contatti con il tesserato Leonardo Meani. Si contesta la circostante aggravante del pregiudizio arrecato per la notorietà dei fatti all’immagine dell’Aia”. L’atto del deferimento trasmesso da Marcello Cardona alla Figc stigmatizzava il comportamento dell’ex arbitro: “La condotta tenuta da Collina risulta disciplinarmente significativa per la palese inopportunità dei rapporti intrattentuti con il Meani all’indomani di una gara del Milan da lui arbitrata, con accese polemiche, originate da alcuni decisioni arbitrali. Tale comportamento è stato senza dubbio inopportuno e contrastante con la posizione di imparzialità e di indipendenza che, anche a livello di immagine, connotano l’essenza della figura arbitrale. Giova evidenziare che anche il rapporto con il Presidente della Lega si è rivelato inopportuno, infatti, come Collina ha ammesso, Galliani ebbe modo di lamentarsi per quanto accaduto durante la gara Siena-Milan”. E da Cardona sono state giudicate inaccettabili le giustificazioni di Collina per aver contatto Meani come tramite verso Galliani.

Nello smistamento del 2006 tra fatti, telefonate, squalifiche e deferimenti ora dovrà essere spiegato anche perché qualcuno e in nome di cosa decise che il deferimento di Collina firmato dal procuratore arbitrale Marcello Cardona dovesse finire dimenticato in un cassetto della Figc e non sul tavolo della giustizia sportiva. La procura arbitrale aveva trasmesso la relazione all’Ufficio indagini e il procuratore Marcello Cardona nell’atto del deferimento chiedeva provvedimenti disciplinari. La richiesta è finita in un cassetto della Figc e Collina è diventato nel frattempo designatore arbitrale. Chi ha deciso di chiudere quel cassetto? In quell’anno diversi suoi colleghi hanno pagato, mentre Collina è stato premiato con la promozione a designatore nonostante le bordate del procuratore arbitrale nazionale. Tutto normale?

P.S. Qui il racconto di come Meani riuscì ad ottenere la designazione degli “amici” Puglisi e Babini (art. 6 per la giustizia sportiva)

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